Il mio articolo pubblicato sul Mattino di Padova, 9 settembre 2015. Era il 22 giugno 2010. Il Consiglio Comunale approvava la delibera per “l’inserimento di Padova nell’elenco dei siti Unesco per l’importanza e l’unicità della Cappella degli Scrovegni e dei siti affrescati giotteschi”. Era il 16 dicembre 2013. Il Consiglio Comunale su mia iniziativa, condivisa da tutto il centrodestra e da parte del centrosinistra, dopo anni di discussioni, progetti, commissioni, battaglie, poneva fine alla costruzione dell’Auditorium in piazzale Boschetti e approvava la proposta per il cambio di destinazione di un’area ricompresa tra le vie Trieste e Gozzi (ex “nuovo auditorium città di Padova”), finalizzata a verde pubblico. Era il 14 gennaio 2014, l’allora onorevole Bitonci interrogava il ministro dei Beni Culturali, dopo la querelle sorta tra il celebre artista teatrale Dario Fo e l’amministrazione comunale di Padova relativamente allo stato di conservazione della cappella degli Scrovegni. «La cappella degli Scrovegni» si legge «versa in uno stato di grave degrado a causa della permanente presenza nella cripta dell’acqua che ha cominciato a risalire anche alle pareti, tanto che numerosi cittadini, anche organizzati in comitati, chiedono interventi urgenti da parte delle autorità competenti e dell’Università di Padova, nonché la pubblicità sulle proposte formulate e sui dati provenienti dai piezometri, rivendicando il diritto della popolazione all’accessibilità della cripta, che ad oggi può essere visitata solo facendo domanda al Comune». – vedi video realizzato con volenterosi amici e pubblicato su youtube al seguente indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=s6FXhLLzc9g Continua a leggere ‘Cappella degli Scrovegni: tutti ne parlano, nessuno fa. Il disinteresse è bipartisan’
Riporto il mio intervento pubblicato oggi sul Mattino di Padova, a proposito della querelle esplosa in Consiglio Comunale di Padova, dopo che il Sindaco Massimo Bitonci, irritato dal voto contrario di un suo consigliere di maggioranza di origine cosentina, ha urlato: “Vai via terrone”!
Egregio signor Sindaco di Padova, “Primo Cittadino” indica il più elevato riferimento istituzionale di rappresentanza della Padova migliore. In tempi non tanto passati e in alcune delle nostre più avanzate democrazie, era considerato normale che i “bianchi” non si mischiassero con i “neri”, chiamati offensivamente “negri”… Era altresì considerato normale che gli ebrei avessero meno diritti, che fossero considerati di razza inferiore. Era normale sfottere e deridere, se non peggio, gli omosessuali. Era normale considerare la donna a un valore inferiore di quello dell’uomo. Oggi tutti questi comportamenti vengono giudicati discriminatori, razzisti, incivili ed esposti prima di tutto al ludibrio della Comunità e poi anche a sanzioni penali. Questo perché sono cresciute la Cultura e la Civiltà della Persona, attraverso moltissime lotte soprattutto contro l’ignoranza e la stupidità umana, che giudicano sulla base dell’appartenenza a un gruppo, al colore della pelle, all’origine, all’orientamento sessuale, alla religione… La “normalità” di etichettare la Persona è stato lo strumento di dominio dell’uomo sull’uomo, di feroci genocidi, stragi e guerre le cui ferite sono ancora vive! Continua a leggere ‘Lettera a Bitonci sulla sua frase in Consiglio: “Vai via terrone”!’


Pubblico un mio intervento uscito domenica 10 maggio 2015 sulle pagine de Il Mattino di Padova. Sono riflessioni ad alta voce sulla marginalizzazione che ormai da anni vive la nostra Città e che offro ai commenti di ciascuno… (Nella foto: Padova, Castello Carrarese. Si estende da Piazza Castello a Riviera Paleocapa e non è visitabile internamente!!!)
C’era una volta Padova, centro del nordest produttivo e politico, della Scienza, della Cultura, con il supporto e la presenza della sua prestigiosa Università, con personaggi che hanno fatto la storia della Medicina e non solo della Medicina di questa città. C’era una volta Padova, ora non c’è più. La crisi ha colpito Padova e il Veneto, ma mentre a Verona per non andare troppo lontano, si aprono cantieri, si cerca di dare benzina al motore dell’economia, Padova viene desertificata. Mentre Verona dal punto di vista commerciale e produttivo attira tutto il mondo con un’attività fieristica internazionale come Vinitaly o Fiera Cavalli, a Padova la Fiera somiglia sempre più ad una sagra provinciale, con la presenza inquietante dell’eternit ancora da bonificare. Mentre a Verona nel complesso sanitario di Borgo Trento si sono costruite le sale operatorie più grandi e più all’avanguardia di Europa e si sta edificando un altro ospedale nel complesso sanitario di Borgoroma, a Padova dopo 10 anni di parole e promesse, soldi pubblici e progetti gettati nel W.C., non si sa ancora dove costruire il nuovo Policlinico e con quali soldi. Persino per la Cappella di Giotto, verso la quale Bitonci stesso prima di diventare sindaco aveva mosso un’interrogazione parlamentare, nel bilancio comunale è stato posto in vendita ai privati una parte di piazzale Boschetti e ancora non è stata avviata nessuna pratica per riconoscere l’Opera di Giotto e il ciclo degli affreschi come Patrimonio dell’Umanità. Dal punto di vista sportivo, la gloriosa Padova calcio che vinceva contro l’Inter, quello che ne rimane oggi è alle stelle per avere battuto il Legnago e riportato la nostra squadra dalla categoria dilettanti a quella Pro (serie C). Se Padova è alle stelle, Verona dovrà per forza essere nell’iperspazio con due squadre in serie A. La Padova sportiva non è altro che lo specchio di Padova nell’Economia, nel Commercio, nella Politica… L’immagine positiva di Padova oggi la si deve da una parte all’Università, anche con il suo Orto Botanico, questo sì riconosciuto Patrimonio dell’Unesco e inserito nei percorsi dell’Expo, dall’altra ai pellegrinaggi religiosi della devozione al Santo. E la Giunta di Padova, con un assessore alle politiche religiose, si permette a solo scopo elettorale di polemizzare e irridere la Curia da una parte e di contrastare i qualificanti progetti universitari dall’altra. La realtà di Padova oggi purtroppo è proprio questa, grazie alla poca lungimiranza dei nostri politici e al corto respiro dei nostri amministratori: periferia del Nord-Est.

Salvini manifesta a Roma insieme al tricolore di “Fratelli d’Italia”, che in quanto a federalismo o secessione hanno un’altra idea. I “fratelli d’Italia” manifestano con la le bandiere della Lega in quella Venezia dove Bossi gridava fra gli applausi : “Signora il tricolore lo metta al cesso”. Qualcosa evidentemente è cambiato. Chi non parla perfettamente la lingua di Salvini-Le Pen, è d’ingombro ad un movimento che sta costruendo altri obiettivi. E’ innegabile infatti il feeling politico tra Marine Le Pen e Matteo Salvini sui molti temi che li accomunano e che ha sugellato il patto tra gli ex MSI orfani di leader (molti sparsi nell’ex pdl ora Forza Italia) e la Lega di Salvini. Continua a leggere ‘La Lega di Salvini non piace nemmeno a Zaia’
Riporto parte dell’articolo de Il Giornale del 4 luglio, a proposito di “Tasse occulte”
. Non bastavano le accise sui carburanti, i rincari su smartphone e tablet, quelli sulle sigarette, l’aumento dell’aliquota sulle rendite finanziarie e il taglio di alcune agevolazioni fiscali. Adesso, l’ultima trovata dell’esecutivo è nascosta nel decreto Legge del 24 giugno n.90, precisamente all’articolo 53. Trattasi del contributo unificato, ossia un’imposta che colui che vuole accedere alla giustizia deve pagare per ciascun grado di giudizio nel processo civile (compresa la procedura concorsuale e di volontaria giurisdizione), nel processo amministrativo e in quello tributario.
Continua a leggere ‘Comune di Padova: vince Bitonci! Perde Ivo Rossi e perdono i Partiti.’
La Lega Nord a Padova nel massimo del suo splendore e del suo consenso è riuscita ad eleggere 3 consiglieri in Comune, contro il triplo di Consiglieri eletti in Forza Italia! Il maggior partito di rappresentanza dei moderati, dopo il “coma vegetativo” di chi governa Forza Italia, per Padova ha deciso di “togliersi la spina” e di scegliere l’eutanasia politica! E’ come se il Partito democratico per propria scelta abdicasse alla propria rappresentanza politica e si pronasse ad avere Zan di SEL come proprio candidato. Giustificare poi la candidatura di Bitonci in una logica di “scambio” : a Padova si candida uno della Lega con l’appoggio di Forza Italia, perchè ad esempio a Lodi si candidi uno di Forza Italia con l’appoggio della Lega, corrisponde ad una svendita vergognosa della propria città, della propria storia politica, dell’impegno e delle attese di tutti coloro che speravano in Forza Italia e nel cambiamento! Una scelta ancora più ingiustificata. Chi governa Forza Italia oggi ha fatto peggio di 5 anni fa e con la propria incapacità politica si rende maggiormente complice dell’abdicazione di un ruolo che molti elettori le avevano affidato a guida dei moderati. La confusione che vive oggi l’elettorato moderato a Padova, è vittima della confusione che sta vivendo Forza Italia. Ad un mese dalle elezioni, senza un proprio candidato, nonostante tutti i nomi di “peso politico” segnalati da tempo sui quotidiani e suggeriti dalla stessa base: Elisabetta Casellati, Elisabetta Gardini, Giancarlo Galan, Leonardo Padrin, l’ex prefetto Lombardi, l’autocandidatura di Bordin… Continua a leggere ‘L’eutanasia politica di Forza Italia a Padova!’


