
Era il 13 novembre 1985, alle ore 18 squilla il telefono… così inizia il racconto emozionante e commovente del prof Gaetano Thiene, Professore Ordinario di Patologia Cardiovascolare dell’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università di Padova, nella sua Lectio Magistralis a 30 anni del primo trapianto di cuore in Italia e in Europa ad opera del prof Vincenzo Gallucci, tenuta nella cornice dell’antico teatro anatomico del Bo, primo teatro anatomico del mondo, voluto da Girolamo Fabrici d’Acquapendente e completato nel 1595.
Una Lectio Magistralis che commuove e che ci fa sentire orgogliosi…

Riporto l’intervista pubblicata sulle pagine de Il Gazzettino martedi 9 agosto 2011, dal titolo: IL SOGNO DEL NUOVO OSPEDALE Policlinico con campus, un dubbio a sei zeri. Il medico-consigliere Giampiero Avruscio chiede chiarezza «La sede e le modalità: il governatore Zaia spiazza tutti», a firma di Federica Cappellato.
Un maxi-sogno rimpicciolito di tre quarti. «Il governatore ha spiazzato tutti. Si era quasi certi che la costruzione del nuovo ospedale si dovesse fare sul vecchio, invece Luca Zaia ha dichiarato che certo si farà il nuovo, ma su un’area diversa. L’unica è quella identificata tempo fa dalla delibera del consiglio comunale a Padova ovest, che avrebbe avuto senso per un progetto megagalattico come il “Patavium”. Ma tra 450 e 1750 milioni di euro c’è una bella differenza. È quellla che passa tra la costruzione di un nuovo ospedale di 900-1000 posti letto, con tutti i reparti di elevata specialità che si intersecano nel piano sanitario regionale, e un nuovo Policlinico universitario con annesso Campus per la ricerca e per la didattica. Almeno un po’ di chiarezza, sia nel progetto che nelle cifre».
L’invoca Giampiero Avruscio, vicepresidente del consiglio comunale di Padova, direttore della Medicina specialistica dell’Ulss 16. Continua a leggere ‘Nuovo Ospedale di Padova: dubbi e prospettive’
Sessanta pazienti arruolati e “un sogno coraggioso” per la cura della sclerosi multipla: la sperimentazione del famoso “metodo Zamboni” – tra i suoi sostenitori illustri, Nicoletta Mantovani, vedova di Luciano Pavarotti, affetta dalla malattia – approda nella città del Santo. L’Ulss 16 di Padova, con il suo Direttore Generale Fortunato Rao e il Referente Sanitario Daniele Donato, è l’unico Ente del Veneto accreditato a partecipare allo studio multicentrico “Breave Dreams”, acronimo che sta a significare “migliorare il drenaggio venoso del cervello con angioplastica per verificare se può essere una delle terapie sfruttabili contro la sclerosi multipla”. Il dottor Giampiero Avruscio, Angiologo Direttore della Medicina specialistica dell’Ulss 16 ha superato vari tests sul protocollo scientifico da seguire e ha ottenuto l’accreditamento diagnostico: il progetto di sperimentazione, da lui coordinato e prossimo a partire, si basa su studi pionieristici che sono stati pubblicati a livello internazionale fra il 2008 e il 2009, generando grandi speranze fra i malati. “La nostra azione – spiega Avruscio – serve proprio per vedere con grande scientificità quante di queste speranze possano essere effettivamente mantenute. E’ una proposta coraggiosa, ecco il perchè di Brave Dreams che significa letteralmente sogni coraggiosi”. Continua a leggere ‘Diagnosi di CCSVI, studio Breave Dreams: accreditato il Centro ULSS 16 di Padova’
Pubblico l’articolo di Aldo Comello per Il Mattino di Padova, lunedi 23 maggio 2011. Giovannella Baggio si è specializzata in Endocrinologia a Pavia e Medicina interna a Padova. Due anni come ricercatore a Heidelberg, poi diventa associato di Geriatria a Pavia, a Padova e Ordinario di Medicina interna a Sassari. Dal ‘99 è Direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina generale (Azienda ospedaliera, Padova) e dal 2009 fondatore del Centro studi Medicina di Genere. (Piccola nota: “ricercatore” “associato” “Ordinario” “Direttore” “fondatore” sono coniugati al maschile -ndr-)
Giovannella Baggio è Direttore dell’Unità Operativa complessa di Medicina generale all’Azienda ospedaliera di Padova e presidente del Centro studi nazionale su Salute e Medicina di genere. «Il mio problema dice è se il paziente uomo e la paziente donna che soffrono delle stesse malattie – scompenso cardiaco o fibrillazione atriale, cirrosi epatica o bronchite cronica – vadano curati nello stesso modo. Non lo sappiamo». Cosa s’intende con questa definizione più da sociologo che da medico? Continua a leggere ‘Medicina di Genere, una Rivoluzione!’
Pubblico il mio intervento su Il Gazzettino di giovedi 28 ottobre 2010 a proposito della discussione sul nuovo Ospedale. Il 2 novembre – sembra che il destino abbia scelto proprio questo giorno – la Giunta regionale darà l’estrema unzione al nuovo Policlinico, deceduto ancor prima di nascere. Resto dell’idea che costruire il nuovo costi meno della ristrutturazione del vecchio, oltretutto sulle mura storiche di Padova, con l’inquinamento che arreca la mobilità e con i progetti diversi che il Comune nutre per l’ex Macello. Ma… negli ultimi anni a Padova è già stato costruito un nuovo ospedale. Per meglio dire: un nuovo concetto di ospedale che, partendo dal “censimento” dei bisogni dei cittadini, organizza la rete di servizi necessari a soddisfarli. Continua a leggere ‘Requiem per un sogno!’
Pubblico l’articolo di oggi 17 maggio 2010 su Repubblica, a firma di Alberto Statera.
Luca Zaia, neogovernatore leghista del Veneto, è un uomo del fare e, appena insediato, non ha perso unminuto per firmare la convenzione che istituisce una cattedra di dialettologia all’UniversitàCa’ Fòscari di Venezia. Vi si insegnerà naturalmente la lingua veneta, ad opera del professor Lorenzo Tomasin esperto di veneziano e di padovano antichi, che “xe do robe diverse”. «C’è un’Europa che non ci piace – ha commentato Zaia alla firma della convenzione – quella che a Bruxelles disdegna la lingua italiana a favore dell’inglese. Ora la regione Veneto scrive con l’Università Ca’ Foscari un capitolo del tutto nuovo del rapporto fra cultura e istituzioni inaugurando il corso di dialettologia». Facendogli subitanea eco nonostante il contorto regionamento sull’Europa linguisticamente matrigna, il rettore Carlo Carraro ha esultato all’iniziativa «di alto valore scientifico e di grande utilità didattica», che certamente contribuirà a garantire in futuro agli studenti di Lettere dell’Università veneziana ben retribuiti posti di lavoro anche oltre i confini lagunari. Continua a leggere ‘Zaia fa Bau e a Cà Foscari si apre una cattedra di Veneziano!’
I professori dovranno superare un test «nel quale emerge la loro conoscenza della storia, delle tradizioni e del dialetto della regione in cui intendono insegnare». E’ la proposta della Lega Nord per eliminare la sperequazione che si crea dando esclusivo peso alla valutazione dei titoli scolastici, perché come sappiamo ci sono università più ‘generose’ e università più ‘rigorose’. Il tutto si supererebbe attraverso l’istituzione di albi regionali degli insegnanti, o con il «Reclutamento regionale del personale docente».
Mi viene da pensare all’ “Alto Adige”. In quella parte d’Italia i cittadini, tutti con passaporto Italiano, per il 70% circa parlano il dialetto sud-tirolese e per circa il 5% il ladino. In quella parte d’Italia ci sono leggi secondo le quali un cittadino italiano non può lavorare se non ha il “patentino”: una certificazione di conoscenza approfondita della lingua tedesca. In quella parte d’Italia un Italiano non può accedere ai concorsi pubblici perché riservati agli “indigeni” del luogo. Continua a leggere ‘Ma Galileo avrebbe superato l’esame?’
Pubblico gran parte del discorso del Presidente del Consiglio degli studenti M. Peruzzo, durante l’inagurazione del 787° anno accademico dell’Università di Padova, lunedì 9 marzo. Un esempio di maturità e saggezza della Padova che non c’è più!
Magnifico rettore, autorità , signore e signori,
vorrei accennare a due temi che hanno strettamente a che fare con l’anno galileiano che celebriamo e che a noi studenti interessano molto: la libertà e la laicità . Continua a leggere ‘Inaugurazione del 787° Anno Accademico dell’Università di Padova’