Riporto il mio intervento pubblicato oggi sul Mattino di Padova, a proposito della querelle esplosa in Consiglio Comunale di Padova, dopo che il Sindaco Massimo Bitonci, irritato dal voto contrario di un suo consigliere di maggioranza di origine cosentina, ha urlato: “Vai via terrone”!
Egregio signor Sindaco di Padova, “Primo Cittadino” indica il più elevato riferimento istituzionale di rappresentanza della Padova migliore. In tempi non tanto passati e in alcune delle nostre più avanzate democrazie, era considerato normale che i “bianchi” non si mischiassero con i “neri”, chiamati offensivamente “negri”… Era altresì considerato normale che gli ebrei avessero meno diritti, che fossero considerati di razza inferiore. Era normale sfottere e deridere, se non peggio, gli omosessuali. Era normale considerare la donna a un valore inferiore di quello dell’uomo. Oggi tutti questi comportamenti vengono giudicati discriminatori, razzisti, incivili ed esposti prima di tutto al ludibrio della Comunità e poi anche a sanzioni penali. Questo perché sono cresciute la Cultura e la Civiltà della Persona, attraverso moltissime lotte soprattutto contro l’ignoranza e la stupidità umana, che giudicano sulla base dell’appartenenza a un gruppo, al colore della pelle, all’origine, all’orientamento sessuale, alla religione… La “normalità” di etichettare la Persona è stato lo strumento di dominio dell’uomo sull’uomo, di feroci genocidi, stragi e guerre le cui ferite sono ancora vive! Continua a leggere ‘Lettera a Bitonci sulla sua frase in Consiglio: “Vai via terrone”!’


Pubblico un mio intervento uscito domenica 10 maggio 2015 sulle pagine de Il Mattino di Padova. Sono riflessioni ad alta voce sulla marginalizzazione che ormai da anni vive la nostra Città e che offro ai commenti di ciascuno… (Nella foto: Padova, Castello Carrarese. Si estende da Piazza Castello a Riviera Paleocapa e non è visitabile internamente!!!)
C’era una volta Padova, centro del nordest produttivo e politico, della Scienza, della Cultura, con il supporto e la presenza della sua prestigiosa Università, con personaggi che hanno fatto la storia della Medicina e non solo della Medicina di questa città. C’era una volta Padova, ora non c’è più. La crisi ha colpito Padova e il Veneto, ma mentre a Verona per non andare troppo lontano, si aprono cantieri, si cerca di dare benzina al motore dell’economia, Padova viene desertificata. Mentre Verona dal punto di vista commerciale e produttivo attira tutto il mondo con un’attività fieristica internazionale come Vinitaly o Fiera Cavalli, a Padova la Fiera somiglia sempre più ad una sagra provinciale, con la presenza inquietante dell’eternit ancora da bonificare. Mentre a Verona nel complesso sanitario di Borgo Trento si sono costruite le sale operatorie più grandi e più all’avanguardia di Europa e si sta edificando un altro ospedale nel complesso sanitario di Borgoroma, a Padova dopo 10 anni di parole e promesse, soldi pubblici e progetti gettati nel W.C., non si sa ancora dove costruire il nuovo Policlinico e con quali soldi. Persino per la Cappella di Giotto, verso la quale Bitonci stesso prima di diventare sindaco aveva mosso un’interrogazione parlamentare, nel bilancio comunale è stato posto in vendita ai privati una parte di piazzale Boschetti e ancora non è stata avviata nessuna pratica per riconoscere l’Opera di Giotto e il ciclo degli affreschi come Patrimonio dell’Umanità. Dal punto di vista sportivo, la gloriosa Padova calcio che vinceva contro l’Inter, quello che ne rimane oggi è alle stelle per avere battuto il Legnago e riportato la nostra squadra dalla categoria dilettanti a quella Pro (serie C). Se Padova è alle stelle, Verona dovrà per forza essere nell’iperspazio con due squadre in serie A. La Padova sportiva non è altro che lo specchio di Padova nell’Economia, nel Commercio, nella Politica… L’immagine positiva di Padova oggi la si deve da una parte all’Università, anche con il suo Orto Botanico, questo sì riconosciuto Patrimonio dell’Unesco e inserito nei percorsi dell’Expo, dall’altra ai pellegrinaggi religiosi della devozione al Santo. E la Giunta di Padova, con un assessore alle politiche religiose, si permette a solo scopo elettorale di polemizzare e irridere la Curia da una parte e di contrastare i qualificanti progetti universitari dall’altra. La realtà di Padova oggi purtroppo è proprio questa, grazie alla poca lungimiranza dei nostri politici e al corto respiro dei nostri amministratori: periferia del Nord-Est.

Salvini manifesta a Roma insieme al tricolore di “Fratelli d’Italia”, che in quanto a federalismo o secessione hanno un’altra idea. I “fratelli d’Italia” manifestano con la le bandiere della Lega in quella Venezia dove Bossi gridava fra gli applausi : “Signora il tricolore lo metta al cesso”. Qualcosa evidentemente è cambiato. Chi non parla perfettamente la lingua di Salvini-Le Pen, è d’ingombro ad un movimento che sta costruendo altri obiettivi. E’ innegabile infatti il feeling politico tra Marine Le Pen e Matteo Salvini sui molti temi che li accomunano e che ha sugellato il patto tra gli ex MSI orfani di leader (molti sparsi nell’ex pdl ora Forza Italia) e la Lega di Salvini. Continua a leggere ‘La Lega di Salvini non piace nemmeno a Zaia’
Riporto l’articolo di oggi de Il Mattino di Padova, a firma di Valentina Voi, dal titolo sopra riportato. La vittoria in verità è della Città di Padova e di tutti coloro che in modo trasversale e convinto, dentro e fuori dal Consiglio, hanno sostenuto una battaglia partita anni prima e portata avanti con tenacia e determinazione… L’Auditorium quindi si farà altrove (ricordo che l’amministrazione ha buttato via 350 mila euro solo per il bando di gara e il premio al suo vincitore) e piazzale Boschetti diventerà un Parco, collegato all’area Museale. Quell’area ha un delicato equilibrio idrogeologico, nella quale non si può scavare oltre tre metri secondo quanto affermato dagli esperti, già “violentata” dalla cementificazione del parcheggio multipiano ex Cledca e dalle torri di 109 metri in progetto al PP1. Il costante allagamento della Cripta della Cappella degli Scrovegni è un grido di allarme che non va sottovalutato. L’obiettivo raggiunto va infatti nella direzione della salvaguardia della Cappella di Giotto e della sua Cripta, per la quale è stata votata all’unanimità mesi fa la proposta di organizzare un Convegno Internazionale ad hoc (che aspettiamo). Un’ indicazione politica forte contenuta nella mozione così come è stata approvata ieri in Consiglio Comunale, dopo un percorso disseminato di ostacoli di ogni tipo, che non lascia dubbi sulla destinazione dell’area Boschetti, prospiciente la Cappella di Giotto! Continua a leggere ‘Su piazzale Boschetti Avruscio vince: sarà verde pubblico!’


Pubblico l’articolo di Aldo Comello per Il Mattino di Padova, lunedi 23 maggio 2011. Giovannella Baggio si è specializzata in Endocrinologia a Pavia e Medicina interna a Padova. Due anni come ricercatore a Heidelberg, poi diventa associato di Geriatria a Pavia, a Padova e Ordinario di Medicina interna a Sassari. Dal ‘99 è Direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina generale (Azienda ospedaliera, Padova) e dal 2009 fondatore del Centro studi Medicina di Genere. (Piccola nota: “ricercatore” “associato” “Ordinario” “Direttore” “fondatore” sono coniugati al maschile -ndr-)
Giovannella Baggio è Direttore dell’Unità Operativa complessa di Medicina generale all’Azienda ospedaliera di Padova e presidente del Centro studi nazionale su Salute e Medicina di genere. «Il mio problema dice è se il paziente uomo e la paziente donna che soffrono delle stesse malattie – scompenso cardiaco o fibrillazione atriale, cirrosi epatica o bronchite cronica – vadano curati nello stesso modo. Non lo sappiamo». Cosa s’intende con questa definizione più da sociologo che da medico? Continua a leggere ‘Medicina di Genere, una Rivoluzione!’
Il 21 novembre il mattino di Padova scrive: “L Auditorium se lo tiene Finotti”. Finotti è il Presidente della Fondazione Cariparo (Cassa di Risparmio). Secondo il quotidiano Cariparo diventerà proprietaria dell’Auditorium! Così dopo infinite discussioni sull’area Boschetti, idonea o meno ad ospitare l’Auditorium, la permuta con la Provincia dell’area del PP1, i parcheggi, la gara per il progetto contestata, le spese e quant’altro, scopriamo attraverso un quotidiano che l’Auditorium non sarà di proprietà del Comune di Padova. Alla semplice domanda di non poco conto fatta al sindaco Zanonato: “L’Auditorium sarà di proprietà della Fondazione o sarà di proprietà del Comune di Padova?”, il sindaco non risponde. Si lamenta che 5 minuti sono pochi per rispondere, che non si può riferirsi ad un articolo di stampa fantasioso e non corrispondente al vero, che bisognerebbe fare un consiglio comunale “ad hoc”…infatti va oltre ogni limite consentito a qualsiasi Consigliere spendendo circa otto minuti e mezzo senza rispondere a quella semplice ma fondamentale domanda e innervosendosi quando i consiglieri di minoranza glielo fanno notare… Quando non si può rispondere in 5 minuti, le regole prevedono la risposta per iscritto. Regola anche questa non rispettata. E quale dichiarazione da parte del sindaco Zanonato si legge oggi su il mattino di Padova a pag 20?: “Auditorium di proprietà della Fondazione Cariparo”!!!
Riporto il video dell’interrogazione al Sindaco Zanonato del 23 novembre 2009 A domanda non rispondo! . A seguire le dichiarazioni di Zanonato su il mattino di oggi.
A ciascuno il proprio commento!
Il mattino di Padova a firma di Ernesto Milanesi, autore di accuse diffamanti per le quali è stato dal sottoscritto già querelato e in attesa dei relativi sviluppi, pubblica oggi a pag 19 l’articolo dal titolo Sicurezza, il Pd si allinea al Pdl “Battute al vetriolo per Avruscio, che nel suo gruppo è “Cenerentolo” (ma ieri si è votato dopo le 24 a causa della cerimonia iniziale) e nel Pd è considerato <<come se fosse dei nostri>>.” A questo punto chiedo aiuto per interpretare una frase che per me sostanzialmente risulta ermetica oltre che gratuita e priva di senso. Per le “battute al vetriolo” a me indirizzate nel timore che qualcosa mi sia sfuggito, scorgendo anche nel web tutta la seduta consiliare largamente diretta dal sottoscritto, avendo assunto la funzione di Presidente in sostituzione di Ruffini, impegnata nel suo ruolo di capogruppo di Rifondazione Comunista, non c’è assoluta traccia! Se non è una frase di fantasia, proprio perchè non si può non parlare di Avruscio che come oppositore o come Presidente tiene banco in Consiglio, si riferisce forse a qualche voce “raccolta” dietro le quinte da qualche consigliere avversario, che non digerisce il fatto che il vicepresidente di minoranza possa presiedere il Consiglio formato da una maggioranza di centrosinistra e che durante il Consiglio si permette di “bacchettare” anche il Sindaco per il continuo “bisbigliare”? Continua a leggere ‘Dall’anatra zoppa a “cenerentolo”!’