1956 – Giorgio Napolitano ha 26 anni e già da tre anni è deputato alla Camera. In quell’anno il popolo ungherese, gli studenti, gli operai si ribellano all’oppressione comunista. Mentre Napolitano, Togliatti e il suo partito comunista inneggiano in parlamento all’Armata Rossa, tacciando di fascismo e controrivoluzionari gli insorti, finisce il sogno di libertà soffocato con oltre ventimila morti, più di 200 mila esuli politici, oltre ai 50 mila internati e le diverse centinaia di condannati a morte in seguito a processi farsa che si svolsero nei mesi e negli anni successivi (almeno fino al 1961) e la cui vittima più illustre rimane emblematicamente Imre Nagy, nominato primo ministro in quei giorni in cui accolse le richieste degli insorti e proclamò l’indipendenza dell’Ungheria. Fu giustiziato (assassinio di stato) con l’assenso di Togliatti nel giugno del 1958, dopo le elezioni politiche in Italia, come lo stesso Togliatti aveva richiesto. Il 21 marzo 1959 venne impiccato l’apprendista tornitore Peter Mansfeld: nei giorni della rivolta aveva solo 15 anni, si aspettò il compimento della maggiore età per ucciderlo. Imre Nagy toglie ogni alibi: dimostra ieri come oggi che si può sempre scegliere, anche nelle situazioni estreme e si può sempre dire un sì o un no. Con lui, come per quegli studenti, quegli operai parafrasando una vecchia canzone di Guccini, Dio non è morto, come invece lo è per “quegli ipocriti che stanno sempre con la ragione e mai con il torto”. Onore a quelle persone di sinistra come Giolitti, Reale, Crisafulli, Onofri, Sapegno, Purificato, Trombadori, Muscetta, Loris Fortuna, Ghirelli che si dimisero dal PCI. Onore a Giuseppe Di Vittorio e alla corrente autonomista del Partito Socialista Italiano, che condannò senza riserve la repressione. Onore a Italo Calvino che prese le distanze in maniera netta dal Partito dopo l’appoggio dato all’invasione sovietica. Sono persone che dopo 11 anni dalla fine della guerra e del fascismo, hanno onorato i valori di libertà e giustizia su cui fonda la Resistenza. Chi appoggiò i crimini dell’Armata Rossa è da 60 anni nella “stanza dei bottoni” e oggi è Presidente della Repubblica Italiana. Se allora avesse difeso gli studenti, i lavoratori, il popolo ungherese contro Togliatti e il suo PCI, avrebbe fatto questa carriera?
Un breve documento storico di quegli avvenimenti che appartengono alla memoria dell’Umanità: Avanti ragazzi di Budapest… (colonna sonora la canzone inedita scritta nel 1966 da Franco Cremonini col titolo “Budapest – Avanti ragazzi di Buda” )
finalmente qualcuno osa ricordare qualche fatto storico che non aggiunge propriamente fulgore a questa intoccabile figura
su you tube o in rete possiamo approfondire qualche risvolto politico ma anche qualcuno venale di cotanto limpido personaggio
intanto negli anni ottanta Berlusconi aveva ‘rapporti’ con tutti nel partito comunista
alcuni danno merito a cossutta ma i miglioristi bondi napolitano e macaluso sono venuti fuori meglio alla lunga
il solido rapporto economico instaurato con la russia è merito loro e li ritroviamo ‘politicamente’ ben compensati negli anni successivi
lo ricorderemo in futuro come uomo che ha dato tanti moniti ma che ha firmato tante leggi … ad personam
http://iovotopli.wordpress.com/2009/11/12/progress-informajia-reclama-progresso-informazione-pubblicita/
http://www.youtube.com/watch?v=g4MhaNBAZN4
http://www.youtube.com/watch?v=2StAKAlrU5k
http://www.youtube.com/watch?v=8L-e5Cvm-wQ
ma giampiero
non hai pubblicato il mio commento perchè in odore di vilipendio al capo dello stato?
chiedo scusa, finalmente lo vedo
Forse sarebbe opportuno conoscere la posizione di Napolitano sulla “primavera di Praga”, mi pare che Jan Palach non abbia fatto una carriera altrettanto brillante,….!
Per progredire nel cursus honorum è sufficente fare ogni tanto autocritica e magari mostrare ogni tanto qualche lacrima di commozione…
Questa memoria non si deve appannare! In Italia, l’unica memoria che non svanisce è quella propagata dalla sinistra: la licenza d’uccidere concessa a chi partecipò attivamente alla Resistenza viene ricordata puntualmente ogni anno ed i partigiani celebrati come eroi! Invece con altrettanta puntualità si dimenticano le vittime delle foibe, i soldati caduti per la RSI, eroi senza medaglia, e tutti gli altri che non fanno parte della ideologia comunista…
Grande Giampiero, purtroppo la politca si basa sulla poca memoria delle persone, invece la storia dovrebbe essere ricordata più spesso anche sui libri di scuola e di educazione civica (per un votare consapevole ). Grande Giampiero ed onore a chi non ha paura di ricordare.
Come volevasi dimostrare. “L’itaglia” paese delinquente, brigante, truffaldino, regno di parassiti, paese di carogne, non poteva scegliersi migliore rappresentante!!!